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Pagina:Georgiche.djvu/27

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va, e per quanto è possibile l’unica che convenga; che non soffra espressione intralciata, od ambigua, che confonda, od arresti l’intelligenza del senso; che proporzioni e misuri ogni periodo in guisa all’estension del pensiero, che nè lo storpi accorciando, nè dilungando lo snervi, e ne riparta e collochi i diversi membri per modo, che dia riposo all’orecchio colla distribuzion delle pause, e un costante solletico coll’armonia; che progredisca ed avanzi sciolto e spedito senza deviare, o ripetere, e che connesso nella sua tessitura divida e leghi con successiva e natural gradazione un’idea coll’altra, presti a ciascuna o la grazia, o la forza sua propria, distribuisca e adatti a proposito la varia tempra de’ suoi colori, e sappia destro e versatile a tempo e luogo essere or grave, or leggero, ora conciso, or diffuso, ora leggiadro, or robusto, e alternando discendere con eleganza, e sollevarsi con dignità; e finalmente e soprattutto, che libero e disinvolto nel suo lavoro manifesti e conservi una cert’aria di colta sì, ma spontanea naturalezza, e di quella appartenente e difficilissima facilità che non solo risparmia al lettor la fatica, ma