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Pari di spazio e numero i sentieri
440Dei quadrati saran; nè solo a vano
Piacer de l’occhio, ma perchè divise
Possan le piante un alimento eguale
Trar da la terra, e in libertà crescendo
Spingere in aria, e dilatare i rami.

     445Forse qui chiederai, qual de le fosse
La misura esser debba: a lieve solco
Puoi le viti affidar, più dentro terra
Gli alberi invece sepellir dovrai.
L’eschio fra gli altri più, che quanto al cielo
450Erge la fronte maestosa, tanto
Le sue radici al tartaro profonda.
Quindi nè il verno, nè la pioggia, o i venti
Lo svelgono dal suol: saldo ed immoto
Stassi, ed a gli anni resistendo il giro
455Vive di molte età; gli opachi rami
A se d’intorno e le robuste braccia
Ampiamente diffonde, ed ei nel mezzo
Sublime tronco la frondosa e immensa
Chioma sostien, che il vasto campo adombra.

     460Non mai del sole al tramontar rivolte
Sien le tue vigne, nè il nocciuolo ingordo
Fra lor si pianti, e a scegliere i magliuoli