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Pagina:Gerusalemme liberata II.djvu/199

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CANTO DECIMOSETTIMO. 175

V.


     Volgendo gli anni, il regno è stabilito
Ed accresciuto in guisa tal che viene,
Asia e Libia ingombrando, al Sirio lito
36Da’ Marmarici fini, e da Cirene:
E passa addentro incontra all’infinito
Corso del Nilo assai sovra Siene:
E quinci alle campagne inabitate
40Va della sabbia, e quindi al grande Eufrate.

VI.


     A destra ed a sinistra in se comprende
L’odorata maremma e ’l ricco mare.
E, fuor dell’Eritreo, molto si stende
44Incontro al Sol che mattutino appare.
L’imperio ha in se gran forze, e più le rende
Il Re, ch’or le governa, illustri e chiare:
Ch’è per sangue Signor, ma più per merto,
48Nell’arti regie e militari esperto.

VII.


     Questi, or co’ Turchi or con le genti Perse
Più guerre fè: le mosse, e le respinse:
Fu perdente, e vincente: e nell’avverse
52Fortune fu maggior che quando vinse.
Poi che la grave età più non sofferse
Dell’arme il peso, alfin la spada scinse;
Ma non depose il suo guerriero ingegno,
56Nè d’onor il desio vasto, e di regno.