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Pagina:Gerusalemme liberata II.djvu/322

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292 LA GERUSALEMME

VIII.


     Ma non molto sen va, che giunge a fronte
Dell’attendato esercito Pagano:
E prender fa, nell’arrivare, un monte
60Ch’egli ha da tergo, e da sinistra mano.
E l’ordinanza poi, larga di fronte,
Di fianchi angusta, spiega inverso il piano;
Stringe in mezzo i pedoni, e rende alati
64Con l’ale de’ cavalli entrambi i lati.

IX.


     Nel corno manco, il qual s’appressa all’erto
Dell’occupato colle e s’assicura,
Pon l’uno e l’altro principe Roberto.
68Dà le parti di mezzo al frate in cura.
Egli a destra s’alluoga, ove è l’aperto
E ’l periglioso più della pianura:
Ove il nemico, che di gente avanza,
72Di circondarlo aver potea speranza.

X.


     E quì i suoi Loteringhi, e quì dispone
Le meglio armate genti e le più elette.
Quì, tra’ cavalli arcieri, alcun pedone
76Uso a pugnar tra’ cavalier frammette.
Poscia d’avventurier forma un squadrone,
E d’altri altronde scelti, e presso il mette.
Mette loro in disparte al lato destro:
80E Rinaldo ne fa duce e maestro.