Vai al contenuto

Pagina:Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu/118

Da Wikisource.

— 116 —


Prima che il ministro ritorni, noi possiamo dar passo ai preliminari della vostra unione spirituale. Innanzi tutto, voi dovete adempiere al dovere di confessione, a quel sacro dovere, che ora non vuolsi più considerare, come ai tempi del pervertimento curiale, una formalità ripugnante ed assurda, ma sibbene un attestato di reciproca fiducia necessaria a guarentire la vostra pace avvenire; io vi lascio, o figliuoli! Quando la vostra confessione sarà compiuta, io verrò qui, col ministro, a benedire i vostri legami di spirito!

La sacerdotessa pose la mano di Fidelia in quella del suo giovane fidanzato, e uscì dalla rotonda.

Allora l’Albani, rimanendo genuflesso, la mano di Fidelia stretta alle labbra, cominciò la sua confessione:

— Oh sì! Una santa istituzione è codesta, che ci obbliga a rivelare tutte le nostre debolezze, tutte le nostre colpe, prima che il giuramento d’amore sia profferito. Due cuori non possono amarsi davvero se prima non si conoscano. Miserabile quell’uomo che pretende affermare la fede della sua compagna colla dissimulazione e coll’inganno! Ed era la mia una immensa stoltezza di affidarmi ai rigori delle leggi umane perché tu avessi ad ignorare il triste mistero del mio passato. A te dunque, o giovinetta, che mi rivelasti il divino istinto del perdono; a te, che assumendo la missione dell’angelo, hai steso la mano al caduto per redimerlo dalla vergogna e dai rimorsi, io narrerò quella orribile istoria...

— No!... basta! — interruppe Fidelia con un leggiero brivido di terrore — la confessione non è obbligatoria. Io posso dispensarti dall’accusare le tue colpe, prevenendoti col mio perdono. La donna che si consacra ad un uomo per tutta la vita, non solo deve assolvere il di lui passato, ma anche il di lui avvenire. In ciò la donna è più sublime di Dio!