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bava, e divideva co’ suoi correligionarii il quinto dei redditi. Il resto spendeva in gozzoviglie, ovvero in procacciarsi nuovi mezzi a compiere le sue imprese temerarie.

Ed ora, dopo questi brevi cenni, vediamo il nostro uomo nell’azione che direttamente si riferisce alla nostra istoria.

CAPITOLO XV.

I misteri della nave 2724.

Antonio Casanova, venendo a Milano, aveva già fissata la sua vittima.

Riportiamoci alla data del sei settembre. Al sorgere del mattino, tutti i forastieri venuti a Milano per assistere all’esperimento della pioggia artifiziale, ripartivano per diverse direzioni. L’aria era ingombra di palloni; le locomotive volanti si staccavano dalla terra come bolidi opachi, lanciandosi negli spazii. Una popolazione di oltre cinquecentomila viaggiatori salutava la città ospitale dall’altezza di ottocento metri cogli spari delle bombe fraterne, le quali, scoppiando, sviluppavano una pioggia di confetti e di fiori.

La nave 2724, profittando della concorrenza, si era abbassata al livello del Duomo; tanto che il timoniere, lanciando una corda di sospensione, potè attirarvi il Ca-