Pagina:Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu/163

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Il Casanova, parlando dell’Albani a’ suoi colleghi, aveva detto: quell’uomo mi va come un guanto! Il capo degli Equilibristi aveva calcolato perfettamente.

Ed ora che abbiamo veduto abbigliarsi dietro la scena questo nuovo attore del nostro dramma, precediamolo di poche ore sul teatro dell’azione; scendiamo prima di lui nei penetrali della Villa Paradiso.

CAPITOLO XVI.

Alla Villa Paradiso.

Erano venute in lieta comitiva a visitare quel piccolo Eden, quel meraviglioso, elegantissimo palazzo, fabbricato da uno dei più celebri architetti di amore.

Un palazzo, che, a vederlo da lontano, pareva un tempio di alabastro galleggiante sulle onde o sospeso in una nuvola di fiori.

Erano venute in sull’ora del tramonto, Fidelia, Speranza, Viola, Luce ed altre sorelle del circolo delle vergini, tutte legate di tenera amicizia alla figlia del Gran proposto...

Si erano slanciate nei viali come uno stormo di cigni — si erano perdute in quel vasto labirinto di alberi e di colonne, dopo aver fissato, per punto di ritrovo, la sala terrena del palazzo.

L’Albani aveva comperata e fatta riabbellire la Villa Paradiso per quivi ritirarsi colla eletta del suo cuore a gioire, fra gli incanti della natura e dell’arte, i primi