Pagina:Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu/280

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venga letto al Comizio. Un uomo, per quanto nobile e grande, non ha più il diritto di vivere, dacchè il suo spirito, il suo cuore, la sua esperienza son diventati un anacronismo.

«Malthus».

— Che ne dite? — chiese l’Albani al Virey, dopo aver letto.

— Io dico che quell’uomo ha dato, togliendosi la vita, una prova di gran senno. Il suicidio è una delle manifestazioni più evidenti della superiorità dell’intelligenza umana. È nullameno deplorabile che la nostra razza sia tanto percossa dalla infelicità che in molti casi ci convenga invocare la morte quale unico rimedio alle angosce della nostra travagliata esistenza.

Il teatro si andava spopolando, e la gente si disperdeva lentamente, in preda ad una profonda mestizia.

L’Albani, svolgendo il giornale per gettare gli occhi sulla quarta pagina, nella rubrica dei Reclami privati lesse le seguenti righe a lui indirizzate:


«In nome della umanità e della religione divina, il Primate Redento Albani è invitato a recarsi immediatamente a Milano nella casa a lui ben nota del sottoscritto per ricevere comunicazione di un importante avvenimento che lo riguarda.

«Fratello Consolatore».

— Perché così turbato? — chiese il Virey al fratello.

— Io parto per Milano — rispose l’Albani; — volete profittare della mia volante e tenermi compagnia?

— Impossibile. Devo trovarmi a Pietroburgo questa sera per prender parte ad un Consulto finale1 al letto dello Czarre,

  1. Nell’Unione Europea, le leggi permettono ai parenti di uccidere l’ammalato, allorquando la malattia venga dichiarata incurabile da sei primati consulenti.