Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/183

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col Trigambi e col Nebbia. Ifigenia sta in un canto della sala, pallida in volto e abbattuta più dell'usato. La poveretta, in vedermi entrare, riprende coraggio. Si direbbe ch'ella attendesse con impazienza il mio ritorno.

— Signore, — mi dice il Lanfranconi. — voi giungete a proposito onde suggerirci qualche espediente per sciogliere una questione intricatissima. —

Il Nebbia e il Trigambi vorrebbero troncare il discorso, ma l'altro non bada all'evidente malumore dei due colleghi, e tira innanzi di tal guisa:

— Voi dovete sapere, in primo luogo, che io sono un gran imbecille... cioè... un uomo... che fuori della politica... mi trovo propriamente... come si suol dire... un pesce fuori dell'acqua. Io accolsi in mia casa questi due bravi signori, sapendoli due caldi patrioti, due uomini di polso... che potevano, non dirò consigliarmi... ma aiutarmi ne' miei studi politici, economici e democratici... Ma siccome, quando si tratta dei miei interessi particolari, io sono... o fingo d'essere un imbecille, così, senza riflettere alle difficoltà che potevano insorgere, ho promesso a tutti e due la mano di mia figlia. Ora: come si scioglie questa faccenda? Il progresso della democrazia non giunse finora a tanto da permettere alle fanciulle la comunione dei mariti... Io vorrei favorire sì l'uno che l'altro... perocchè nell'avvocato Nebbia, collaboratore del giornale il Chiaro-oscuro, ammiro la profonda dottrina; nel dottor Trigambi rispetto le impronte venerande del martirio e la devozione illimitata al bene del paese... L'uno non vuol cedere all'altro... i suoi diritti. Io non ho ragioni per dar la preferenza a questo piuttosto che a quello. Come sì fa? Sfido lo stesso Palmerston a trovare in tal caso una transazione soddisfacente.

— Mio caro signor Lanfranconi, — rispondo io, volgendo uno sguardo alla povera Ifigenia, che non osa levar gli occhi per eccesso di timidezza, — l'espediente è presto trovato. Si consulti il voto di Ifigenia. Scelga essa fra i due pretendenti..... ed ecco troncata ogni lite.

Il Lanfranconi aggrotta le sopracciglia, poi dice a bassa voce: — essa ha scelto... la cattivella...