Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/239

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nanzi al letto come un generale di armata che mediti un piano di battaglia.

La Checchina studiò d'un colpo d'occhio le posizioni, calcolò i mezzi di attacco, concepì il disegno strategico. Un quarto d'ora dopo, tutte le comari del vicinato furono in moto;... tutti gli istrumenti belligeri che può fornire la cucina, tutte le armi dell'arsenale femminino concorsero al grande apparecchio...

Vedremo nel seguente capitolo quanto ingegnosa sia la donna nel tormentare una creatura umana.


CAPITOLO IV.

La notte della spia.


Sono le nove della sera. Piove a dirotta. — La strada è buia ed allagata. — Il signor Frigerio ritorna dalla sua lunga escursione portando un fastello di erbaggi raccolti nelle montagne... Oh, se il mondo sapesse quanti sacrifizii costi ai martiri della scienza lo scoprire un arbusto, un minerale, un insetto!... Il signor Frigerio, dopo sedici ore di cammino e di pazienti ricerche, non ha trovato ancora l'elleboro giallo. Credete voi ch'egli disperi? Domani egli intende levarsi di buon'ora e inerpicarsi sui gioghi più elevati dell'Alpi per fare nuove ricerche.

Frattanto un po' di riposo e un po' di sonno gli faranno bene. La scienza non guarentisce l'uomo dalla stanchezza e dal freddo — e il signor Frigerio, oltre all'essere spossato, è tutto fradicio e intirizzito.

Finalmente ecco la casa — la porta è chiusa — picchiamo!

Nessuno risponde.

Picchia di nuovo — muti!

— Son dunque tutti morti in questa casa?... Ohe! la fattora! Checchina! venite ad aprire, ch'io muoio annegato dall'acquazzone!

Scorsi dieci minuti, un lumicino apparisce alla finestra...

— È lei, signor forastiero?