Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/25

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rono allontanati... Appena mi parve che il pericolo fosse cessato, levai timidamente lo sguardo... e vidi quei due che se ne andavano con aria di trionfo picchiando la terra colle sciabole... Avevano cessato di bestemmiare in tedesco, ma ridevano in italiano... Ed uno si volse indietro a guardarmi, — lui, proprio lui — quell'infame rideva con una bocca da vipera! — Don Remondo: credete voi che qualche volta... in certe occasioni... quello che sta lassù... possa udire certe parole che si pronunziano a voce bassa col veleno nell'anima? Io per me ci credo. Ho sentito dire che il basilisco, quando guarda fissamente una persona, la uccide. Orbene: ponete che in quel momento io avessi nel cuore e negli occhi tutto il veleno del basilisco — ma io non lo fissava per ucciderlo, quell'assassino del mio sangue — io lo fissava per piantargli nelle viscere la maledizione. Sentite le parole che io scagliava dietro lui, senza muovermi d'un passo, appiattato nel mio fango come un rospo su cui è passata la vanga: «Che tu possa vivere finchè venga un altro quarantotto!...» Questa sentenza l'ho scagliata dietro lui non meno di trenta volte. Egli non ha avuto più il coraggio di volgere indietro la testa — io credo che egli debba aver sentito nel cuore qualche cosa come un chiodo gelato. Ed ora, non saprei dirvi, don Remondo, come io partii da Milano, come tornai al paese — Sono uscito da una porta... ho camminato due giorni e una notte... sono entrato in casa una mattina, mi sono inginocchiato presso al letto della mia Veronica che dormiva — e ho pianto per due buone ore. Dopo, ho potuto dormire anch'io — e quando mi sono svegliato, il primo pensiero che mi venne in mente fu questo: Gregorio: ora bisogna vivere, e aspettare l'altro quarantotto! — Intanto si è dovuto tirare avanti dieci anni... La Veronica stette ammalata ventidue mesi... e sempre domandava di sua figlia... Ho dovuto inventargliene per risparmiarle il dolore...! Io andava tutte le settimane ad Osteno a vedere quella poveretta che dimagrava a vista d'occhi... — La sua prima parola era sempre questa: come va la mamma? — e poi subito, a bassa voce, facendosi tutta rossa: per l'amor di Dio... ch'ella