Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/256

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l'ingresso dei signori Frigerio e Zannadio, il Gallina aperse le invetriate, e presentossi al balcone per annunziare al popolo le deliberazioni del consiglio.

Ma dove è andato il popolo sovrano? dove sono i militi della Guardia Nazionale? chi ha dispersi gli uomini d'azione, il cui concorso è tanto necessario all'impresa?

Tutti i consiglieri si accavalcano sul balcone, e girano intorno lo sguardo, meravigliati di tanta solitudine.

Quand'ecco, lontano, sulla via di Taceno spunta una processione di popolo preceduta da un drappello di Guardia Nazionale col vessillo spiegato.

Il corteggio discende — la gran cassa della banda musicale desta gli echi delle montagne — voci alte e liete si mescono al suono delle trombe; gli uomini agitano i cappelli, le donne i fazzoletti...

— Che vuol dire tal novità? domanda il Gallina. — Fosse questo un tentativo dei reazionarii...

Ma la folla si appressa... I militi si schierano sotto il balcone; l'esercito si dispone in ordine di battaglia e presenta le armi...

A chi?

— Obbrobrio della nazione! grida il Gallina stendendo i pugni dal parapetto...

I signori Frigerio e Zannadio a cavallo attraversano la piazzetta, e rispondono con inchini ai viva entusiastici della moltitudine...

Un tale avvenimento, che riempie di meraviglia il Gallina e gli altri onorevoli membri della Commissione popolare, non parrà strano ai nostri lettori. Il medico Franchetti e i di lui colleghi, mentre l'assemblea stava deliberando, hanno spiegato al popolo l'equivoco delle spie; e il popolo, persuaso dalla autorevole testimonianza di parecchi milanesi i quali assai bene conoscono il signor Frigerio e il signor Zannadio, si affretta con una dimostrazione di simpatia e di rispetto a compensare i due professori del danno patito.

— In nome della patria, in nome del pubblico decoro, in nome di tutti i miei compaesani di Menaggio, io protesto contro l'illegale manifestazione