Pagina:Ghislanzoni - Racconti politici, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/298

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morta, la Pasta abbandonava la scena; Rubini, Lablache, Tamburini, Galli e gli altri creatori illustri delle opere di Rossini e di Bellini, emigravano all'estero per cogliere paghe favolose nei teatri di Londra e di Parigi. Salvi, Moriani, Ronconi, la Tadolini, la Strepponi, la Schoberlechner, Poggi, la Frezzolini, Guasco, Debassini, Ferri, aprivano, con altri pochi valenti, l'epoca nuova. Fervide, accanite polemiche suscitavano la Cerrito e la Taglioni; una pantofola della Cerrito era pagata duecento franchi. La Elssler, apparsa più tardi, faceva obliare le due antagoniste avventurate; il pitale della Elssler fu comperato da un fanatico al prezzo di lire seicento. — Nella quaresima del 1842, coll'opera il Nabucco, si palesava un nuovo atleta dell'arte musicale, il maestro Giuseppe Verdi. Tutti i dotti si scatenarono atrocemente contro lui, ma il pubblico non tardava un istante a rendergli omaggio. Gustavo Modena recitava al Lentasio la Zaira, il Luigi XI, l'Oreste, il Filippo, e di là passava al Carcano ed al Re, dove la sua forte e poetica declamazione produceva insoliti effetti.

Al teatro Re, nella stagione di quaresima, recitava periodicamente la Compagnia Sarda, che contò, fino all'ultimo, attori distintissimi. La Ristori, al fianco della Marchionni, rappresentava le parti ingenue ed amorose, tipo ideale di bellezza. Nell'arte drammatica emergevano il Vostri, attore unico nel suo genere, il Bon, il Taddei, il Gattinelli, il Ventura, la Robotti, la Romagnoli, il Dondini — Ernesto Rossi, Tommaso Salvini, la Sadowski, il Majeroni, e quasi tutti gli attori più illustri dei tempi nostri, aggregati alla compagnia di Gustavo Modena, si ispiravano alle lezioni ed agli esempi di quel grande. La Compagnia Lombarda istituita da Giacinto Battaglia e diretta dal Morelli, arruolava sotto le bandiere tutto il fiore delle giovani reclute, iniziando, pel teatro drammatico, un'era novella. Scrivevano per la scena italiana il Bon, il Nota, il Brofferio, il Giacometti ed altri pochi. Giacinto Battaglia e Giuseppe Revere fornivano qualche dramma storico non sì tosto applaudito che obliato. Goldoni era sempre gustato. Il repertorio di Scribe e d'altri autori francesi godeva pieno favore. Si tentarono per la