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e presso la prima donna, e mentre il direttore della compagnia dispensava la minestra:
— Signori e signore — prese a dire — scommetto che questa volta io sono il primo a darvi la grande notizia!
— Una notizia! sentiamo! — esclamarono tutti ad una voce.
— E quale!... Si vuole nientemeno... Ah! il signor poeta dovrà essere ben soddisfatto di quanto io sono per dire... Si vuole nientemeno che Garibaldi abbia lasciato Caprera...
— La bella novità!... Il Pungolo l'ha già data non meno di dieci volte... Io non crederò che Garibaldi sia realmente partito da Caprera se non quando l'avrò veduto coi miei proprii occhi!
— Ebbene: se altro non vi abbisogna per rimanere convinti, non avrete che a recarvi domani alle due pomeridiane presso la stazione della ferrovia, e di là vedrete passare il generale che si reca col suo stato maggiore a visitare i depositi di Como e di Varese.
— Egli!...
— Garibaldi!...
— Domani!
— Egli... Garibaldi... domani... Alle due pomeridiane e cinque minuti sarà visibile alla stazione, dove probabilmente si arresterà un quarto d'ora.
Tutti i volti si animarono come se una favilla elettrica avesse percorso la comitiva. Quelle mascelle da comici atrocemente fameliche sostarono improvvisamente in segno di stupore e di venerazione. Le guancie degli attori più giovani impallidirono. Il brillante mormorò delle parole incomprensibili — i due, che poco dianzi si erano scambiati delle occhiate di intelligenza, questa volta si parlarono all'orecchio e parvero accordarsi in una mutua promessa.
— A costo di passare attraverso le inferriate, questa volta nessuno mi torrà di vederlo — esclamò la madre nobile che era una grassona di sessant'anni.
— Darei l'intiero prodotto della mia benefiziata di domani pur di accostarmi al suo vagone e baciargli la mano! — soggiunse la prima