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Nasce nelle selve di montagna, specialmente nei luoghi abbondanti di terra vegetale e sulle ceppaglie intieramente marcite e ridotte quasi a humus.

È venefico, però molto meno pericoloso dell’Amanita phalloides e dell’Amanita verna, e gli avvelenamenti con questo fungo non ebbero mai esito letale se si usarono i debiti rimedii.

Spiegazione delle figure: a Fungo intieramente sviluppato, b Sezione verticale, c Basidii. d Spore.

Amanita muscaria Linn. — Tav. VI.

Ital. Tignosa dorata, Moscario, Uovolo malefico rosso. Franc. Fausse Oronge. Ted. Fliegenschwamm.

Ha cappello da prima ovato, poi piano-convesso, leggermente viscoso, di colore rosso-ranciato, rosso-cinabro o scarlatto, tutto coperto da verruche di varia forma, bianche o con tinta citrino-palida; lamelle spesse, bianche, verso il gambo attenuate, attingenti lo stesso ad uncino; gambo bianco, coperto di piccolissimi fiocchi che poi svaniscono, pieno, diventante vuoto coll’età, alla base ovato-bulboso, con varie serie di squame circolari; anello bianco, bambagioso, liscio, dal lato interno bordato da un tomento giallo; carne bianca, sotto l’epidermide del cappello color giallo-uovo, di nessun odore o sapore speciale; basidii clavati, 40-50 ︾ 10-12 μ.; cistidii fusoidei; spore ovato-sferiche, 10-12 ︾ 8-9 μ.

Nasce copiosissimo in autunno, specialmente nelle selve di conifere, in tutto il Trentino. Contiene un alcaloide conosciuto col nome di Moscarina che presenta delle proprietà venefiche. Se si macera il fungo un po’ nell’acqua saturata di sale e commista coll’aceto, il veleno si discioglie, e si può, gettando l’acqua, mangiare il fungo senza pericolo. In questa guisa viene consumato dai contadini russi, i quali preparano anche collo stesso una bevanda inebriante, assai in uso colà. Onde evitare disgrazie, nel caso non venisse ben preparato, è meglio astenersi affatto dal mangiare questo fungo che del resto è subito riconoscibile, nè è facile scambiare con altri. Le forme a cappello rosso-ranciato, quando sono sviluppate e hanno perduto le verruche del cappello, potrebbero confondersi coll’Uovolo (Tav. I), ma se si osservano le lamelle e il gambo