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nereo, col margine elegantemente frangiato da fiocchi candidi, farinosi, che spariscono nel fungo adulto; lamelle assai spesse, candide, appressate al gambo e poi libere dallo stesso; gambo solido, bianco, coperto sul principio da squame bianche, fioccoso-farinose, che scompaiono al tatto e nel fungo perfettamente sviluppato, terminante alla base in un bulbo ovato o coniforme, talora di grande dimensione, superiormente per lo più spianato e quasi tutto confitto nel terreno; anello apicale, bianco, ampio, reflesso, membranaceo-fioccoso, esternamente striato, che cade sempre a pieno sviluppo; carne bianca, senza odore speciale e di grato sapore; basidii clavati, 40-50 ︾ 9-10 μ; spore ellittiche, bianche, 11-12 ︾ 7-8 μ.

Nasce al margine dei prati dove sono costeggiati da alberi, nei boschetti di collina, nei luoghi un po’ umidi. Da noi è raro; trovasi nei dintorni di Trento a Gocciadoro, S. Rocco, ecc.

È mangereccio e assai gustoso. Si cuoce in una mezz’ora, e se si prepara fritto con olio, sale, pepe e prezzemolo, conservando il cappello intiero, oppure se si frigge involto con farina ed uovo, è suffìciente una cottura di un quarto d’ora.

Amanita rubescens Fr. — Tav. IX.

Ital. Tignosa vinata. Franc. Oronge vineuse. Ted. Perlenschwamm.

Ha cappello da convesso piano-depresso, di colore grigio-rossastro, giallo incarnato o vinato sporco, con macchie più sature, tutto coperto da verruche della medesima tinta; lamelle bianche, spesse, attenuate verso il gambo e decorrenti sullo stesso sotto forma di filetti o strie; gambo solido, raramente vuoto in età, bianco, poi prendente una leggiera tinta vinata, che termina alla base in un bulbo ovato con solchi circolari e screpolature longitudinali; anello apicale, ampio, bianco con bordo fioccoso, rosseggiante, esternamente striato; carne bianca nel fungo giovane, rosso-vinata al taglio e nel fungo adulto, di odore appena sensibile e di sapore dolcigno; basidii clavati, 30-40 ︾ 8-10 μ.; spore ovato-sferiche, bianche, 8-9 ︾ 67 μ.

Nasce specialmente nei boschi a foglia di collina, più raro nelle selve di conifere, in tutto il Trentino.

È mangereccio, di buon gusto e si prepara come l’Amanita