Pagina:Giambelli - Il ragionamento della dotta ignoranza, 1591.djvu/26

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Della Dotta

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facendofifimi le à _ _ ma perfettione. ( Signori • Conofcenrji « a. „ x» ^ ' o dtfcjh’ffcu cademiri) che Dedalo huomo tngegnofififi tome Jht ne mU)padred'Icaroy à richieda di Mwos Re ttlÌdÀTÈfl * i » s# V V* J ^ n 1 1 J 1 1 J v rff tìV’ Cr et enfi fabrico il labirinto > entro cut H J J * I . f * ^ rinchiude il Minotauro > * ^ am aXz.au a tut i ^ n ; * * * J

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J i. . / *-* I « « • ^ ai -a a i - , ^ quell'horribil mofir, <? <:#/ fìppe dell’intricato labirinto. £/ <r/À vi dimofira% che non mai potrà alcun vfeir, libero y efaL no daldabirjntodi quello mondo,pieno d’im p acci,di fi odi, e d in ni ano,& quanti gli occhi non haurà il filo della propria conofcenz>a,e della propria ignoranza. Tufi*a del €^€j}0 s€ anco il mifierio, che ci fiuopre la W * ■ m ceno fa m ^ w'»rv^ »'f#r j io di fe ftef- Sacra Scritturarne in EXechielo leggiamo^ f0, come quel Profeta vide alcuni qualiy mentre andauano,non mai in dietro fi volgevano ma,ciaf un di loro caminando , di continouo fi endea la faccia verfo il fio viaggio. Et ciò altro non ci addita ,fe non che fihùomodee nelle fue operationi ... ... .guardarfe fi effoycpnofc erfefi efioyefiferfirn- prepreferite a fe mmai voltati- «i. >■* ^ ^ . ’-irO *> i de U

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