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nazione, le quali nel colore, nei costumi, e nel linguaggio indicavano una comune origine, e conservavano una forte rassomiglianza. All’occidente il Reno separava l’antica Germania dalle galliche province dell’Impero, e al mezzogiorno il Danubio la dividea dalle illiriche. La catena dei monti Carpazj, che cominciavano dal Danubio, copriva la Germania dalla parte della Dacia, o dell’Ungheria. La frontiera orientale era debolmente segnata dai timori scambievoli dei Germani e dei Sarmati, e spesso confusa per lo mescuglio delle due confinanti nazioni, ora nemiche ed ora confederate. Nella remota oscurità del Settentrione gli antichi descrivevano imperfettamente un gelato Oceano che giace di là del Baltico, e dalla penisola, ovvero dall’isole1 della Scandinavia.

Alcuni ingegnosi Scrittori2 hanno sospettato che l’Europa fosse prima molto più fredda di quel che sia di presente, e le più antiche descrizioni del clima della Germania tendono moltissimo a confermare la loro teoria. Poco forse meritano di essere considerate le generali lagnanze d’intenso gelo, e di perpetuo inverno,

  1. I moderni filosofi della Svezia sembrano accordarsi a credere, che le acque del Baltico gradatamente scemino in una regolare proporzione, ch’e’ si sono avventurati a valutare mezzo pollice ogni anno. Venti secoli addietro, il basso terreno della Scandinavia deve essere stato coperto dal mare; mentre le terre più alte sovrastavano alle acque, come altrettante isole di forme e dimensioni diverse. Tale difatto è l’idea che Mela, Plinio e Tacito ci danno delle vaste contrade intorno al Baltico. Vedi nella Bibliothéque raisonnée, tom. XL e XLV un lungo estratto della Storia di Svezia di Dalin, scritta in lingua Svezzese.
  2. Particolarmente il Sig. Hume, l’Abate du Bos, ed il Sig. Pelloutier Stor. dei Celti tom. I.