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338 storia della decadenza

compagni, contengano i primi rudimenti dei feudi, distribuiti dopo la conquista delle province romane dai barbari Signori ai loro vassalli, con un obbligo somigliante di militar servigio ed omaggio1. Queste condizioni sono però ripugnanti alle massime degli antichi Germani, che si facevano con piacere doni scambievoli, ma senza imporre o ricevere il peso delle obbligazioni2.

„Al tempo della cavalleria, o per meglio dire dei romanzi, tutti gli uomini erano valorosi, tutte le donne eran caste„; e benchè quest’ultima virtù si conservi con maggiore difficoltà della prima, viene per altro attribuita, quasi senza eccezione, alle mogli degli antichi Germani. Non era in uso la poligamia che tra i Principi, e questa soltanto per moltiplicare le loro parentele. I costumi più che le leggi proibivano i divorzi. Gli adulteri venivano puniti come delitti rari ed inespiabili; nè l’esempio o la moda3 giustificava la seduzione. Facilmente si vede che Tacito si lancia trasportare dall’onesto piacere di mostrare il contrasto della barbarica virtù con la dissoluta condotta delle dame romane, ma pure vi sono alcune circostanze molto notevoli, che danno un’aria di verità, o almeno di probabilità, alla fede e castità coniugale dei Germani.

  1. Esprit des loix l. XXX c. 3. La brillante immagine di Montesquieu è però corretta dal semplice e freddo ragionamento dell’Abate di Mably. Osservazioni sulla storia di Francia tomo. I p. 556.
  2. Gaudent muneribus, sed nec data imputant, nec acceptis obligantur. Tacit. Germ. c. 21.
  3. L’adultera veniva frustata pel villaggio. Nè la ricchezza o la beltà potevano inspirar compassione, o procurarle un secondo marito. Ivi, 18, 19.