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106 storia della decadenza


I Cristiani Asiatici tutto aveano a temere dalla severità di un superstizioso Monarca, il quale prendeva le sue misure di violenza con sì deliberata politica. Ma appena erano scorsi pochi mesi, che gli editti pubblicati da’ due Imperatori d’Occidente obbligarono Massimino a sospendere il proseguimento de’ suoi disegni: la guerra civile, ch’egli sì temerariamente intraprese contro Licinio, occupò tutta la sua attenzione; e la disfatta e la morte di Massimino presto liberaron la Chiesa dall’ultimo e dal più implacabile de’ suoi nemici1.

In questo general prospetto della persecuzione, che fu autorizzata per la prima volta dagli editti di Diocleziano, io mi sono a bella posta astenuto dal descrivere i tormenti e le morti particolari dei Martiri. Sarebbe stato assai facile di raccogliere dall’istoria di Eusebio, dalle declamazioni di Lattanzio e dagli atti più antichi una lunga serie di orride e disgustose pitture, e di riempiere molte pagine di flagelli e di verghe, di uncini di ferro e di letti infuocati, e di ogni genere di torture, che il fuoco ed il ferro, le bestie feroci ed i più barbari esecutori potessero infliggere al corpo umano. Ravvivar si potrebbero queste scene funeste con una folla di visioni e di miracoli, destinati o a differire la morte, o a celebrare il trionfo, o a scuoprir le reliquie di que’ Santi canonizzati, che soffriron pel nome di Cristo. Ma io non posso determinar ciò che debbo scrivere, finchè non mi trovo soddisfatto intorno alla misura di quello che debbo cre-

  1. Pochi giorni avanti la sua morte pubblicò un amplissimo editto di tolleranza, nel quale attribuì tutti i rigori, che avevan sofferto i Cristiani, ai Giudici e Governatori, che avevano male inteso le sue intenzioni. Vedasi l’editto ap. Euseb. l. IX. c. 10.