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10 storia della decadenza

nell’Italia che nelle Province, di acquistar la cittadinanza di Roma, di godere degli onori municipali, e di ottenere nel tempo stesso un’esenzione da’ gravi e dispendiosi uffizi della società. La moderazione o il disprezzo de’ Romani legalmente autorizzò la forma del governo ecclesiastico, instituito dalla vinta setta. Il Patriarca, che avea fissato la sua residenza in Tiberiade, ebbe la facoltà di eleggere i propri subalterni ministri ed apostoli, di esercitare una domestica giurisdizione, e di ricevere da’ suoi dispersi fratelli una contribuzione annuale1. Nelle principali città dell’Impero frequentemente si edificarono nuove sinagoghe, e nella più solenne e pubblica forma si celebravano i sabbati, le feste e i digiuni, comandati o dalla legge Mosaica o dalle tradizioni Rabbiniche2. Questo gentil trattamento appoco appoco addolcì la feroce indole de’ Giudei. Scossi dal loro sogno di profezia e di conquista, incominciarono a diportarsi da sudditi pacifici e industriosi. L’odio irreconciliabile, che avevano contro il genere umano, in luogo di prorompere in atti di violenza e di sangue, si dissipò in soddisfazioni meno pericolose. Prendevano essi tutte le occasioni per soverchiar gl’Idolatri nel commercio, e pronunziavano segrete ed ambigue imprecazioni contro il superbo regno di Edom3.

  1. Vedi Basnag. Hist. des Juifs l. III. c. 2, 3. La carica di Patriarca, fu soppressa da Teodosio il Giovine.
  2. Basti solo rammentare il Purim, o la liberazione degli Ebrei dal furore d’Aman, che fino al Regno di Teodosio fu celebrata con insolente trionfo e sfrenata intemperanza. Basnage Hist. des Juifs l. VI. c. 1. l. VIII. c. 6.
  3. Secondo il falso Gioseffo, Tsefo nipote di Esaù condusse in Italia l’armata d’Enea Re di Cartagine. Un’altra Co-