Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano III.djvu/306

Da Wikisource.
300 storia della decadenza

servitori, alla fedeltà de’ quali affidava la custodia della propria salute, o de’ suoi consigli o tesori. In primo luogo gli appartamenti privati del Palazzo eran governati da un eunuco favorito, che nell’idioma di quel tempo si chiamava Praepositus, o Prefetto del sacro cubicolo, o sia della camera Imperiale. Era suo uffizio di seguire l’Imperatore nelle ore di pubblici affari, ed in quelle di passatempo, e di fare intorno alla persona di lui tutti quei bassi servizi, che non traggono splendore che dall’influenza del trono. Sotto un Principe che meritasse di regnare, il gran Ciamberlano (giacchè possiam dargli tal nome) era un utile ed umil domestico; ma un artificioso domestico, che profitta di tutte le occasioni, cui somministra una libera confidenza, insensibilmente acquisterà sopra uno spirito debole quell’ascendente, che l’austera saviezza, e la virtù non lusinghiera può rare volte ottenere. I degenerati nipoti di Teodosio, invisibili a’ loro sudditi, disprezzabili ai lor nemici, esaltarono il Prefetto della lor camera sopra i capi di tutti i ministri del Palazzo1; ed anche il suo deputato, cioè il primo dello splendido treno di schiavi, che attualmente servivano, era stimato degno di precedere a’ rispettabili Proconsoli della Grecia o dell’Asia. Eran sottoposti alla giurisdizione del Ciamberlano i Conti, o Soprantendenti, che regolavano i due importanti dipartimenti, della magnificenza della guardaroba, e del lusso della tavola Imperiale2. 2. La principale amministrazione de’ pub-

  1. Cod. Theod. lib. VI. Tit. VIII.
  2. Per una metafora ben singolare, presa dal militar carattere de’ primi Imperatori, il loro Maestro di Casa era chiamato Conte del loro campo (Comes castrensis). Cassiodoro rappresenta con molta serietà al Principe, che la riputazione