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28 storia della decadenza

ch’è impuro ed atroce. Le confessioni di quelli, che furon presi, scuoprirono una gran moltitudine di complici, e furono tutti convinti, non tanto del delitto di aver posto fuoco alla città, quanto dell’odio, che portavano al genere umano1. Morivano fra tormenti, e questi erano amareggiati dall’insulto e dalla derisione. Alcuni di essi furono inchiodati sopra croci, altri cuciti dentro pelli di bestie feroci, ed esposti alla rabbia de’ cani, altri, coperti di materie combustibili, servivano come di torce per illuminare l’oscurità della notte. Furon destinati i giardini di Nerone pel tristo spettacolo che venne accompagnato da una corsa di cavalli, ed onorato dalla presenza dell’Imperatore, che si mescolava col volgo, in abito ed in attitudine di cocchiere. La colpa de’ Cristiani meritava in vero il più esemplare gastigo, ma il pubblico abborrimento si cangiò in compassione, supponendosi che quelle infelici vittime venisser sacrificate non tanto al rigore della

  1. Odio humani generis convicti. Queste parole possono significare l’odio del genere umano contro i Cristiani, o l’odio, de’ Cristiani contro il genero umano. Ho preferito quest’ultimo senso, come il più conforme allo stile di Tacito ed all’error popolare, di cui un precetto del Vangelo (Vedi Luca XIV. 26) era forse stato l’innocente occasione. Giustificato viene il mio interpretamento dall’autorità di Lipsio; da quelle de’ traduttori di Tacito, Italiani, Francesi e Inglesi, dall’autorità di Mosemio (p. 102), di Le Clerc (Hist. Eccles. p. 427), del Dottore Lardner (Testimon. vol. I. p. 345) e del vescovo di Glocester (Legat. Div. vol. III. p. 38). Ma poichè il vocabolo convicti non si unisce molto felicemente col rimanente della sentenza, Giacomo Gronovio ha anteposto di leggere conjuncti, seguendo l’autorità del prezioso Codice di Firenze.