Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano III.djvu/373

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dell'impero romano cap. xviii. 367

di Ctesifonte a quelle d’Antiochia, e quest’attiva milizia era formata dagli Arabi del Deserto, i quali vivevan divisi d’interessi e di affezioni; mentre alcuni degl’indipendenti lor capi erano arrolati nel partito di Sapore, ed altri avevano impegnata la dubbiosa lor fede all’Imperatore1. Le più gravi ed importanti operazioni della guerra si conducevano con ugual vigore; gli eserciti di Roma e di Persia s’incontrarono l’uno coll’altro in nove sanguinose battaglie, in due delle quali comandava lo stesso Costanzo in persona2. L’evento di esse fu per lo più contrario a’ Romani, ma nella battaglia di Singara l’imprudente loro valore aveva quasi acquistato una segnalata e decisiva vittoria. Le truppe stazionarie di Singara si ritirarono all’avvicinarsi di Sapore, che passò il Tigri sopra tre

  1. Ammiano XIV 4. fa una viva descrizione della vita vagabonda e predatoria de’ Saraceni, che s’estendevano da’ confini dell’Assiria fino alle cateratte del Nilo. Dalle avventure di Malco, che Girolamo riferisce in sì piacevol maniera, si rileva, che la pubblica strada fra Berea ed Edessa era infestata da questi ladroni. Ved. Hieron. Tom. I. p. 256.
  2. Noi prenderemo da Eutropio l’idea generale di questa guerra X. 10. A Persis enim multa et gravia perpessus, saepe captis oppidis, obsessis urbibus, coesis exercitibus, nullumque et contra Saporem prosperum praelium fuit, nisi quod apud Singaram etc. Quest’ingenua narrazione vien confermata da’ cenni, che ne danno Ammiano, Rufo, e Girolamo. Le due primo Orazioni di Giuliano, e la terza di Libanio ce ne presentano una più lusinghiera pittura; ma la ritrattazione di ambedue quegli oratori dopo la morte di Costanzo, nel tempo che ci rimette in possesso della verità, infama il loro carattere e quello dell’Imperatore. Il Comentario di Spanemio sulla prima orazione di Giuliano contiene una profusa erudizione. Vedansi ancora le giudiziose osservazioni di Tillemont. Hist. des Emper. Tom. IV. p. 656.