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238 storia della decadenza

vozione1. Essi pregavano, digiunavano, dispensavano elemosine a’ poveri, doni al Clero, ed oblazioni alle tombe de’ martiri, e lo splendido monumento di S. Mamas a Cesarea fu eretto, o almeno intrapreso, congiuntamente per opera di Gallo e di Giuliano2; conversavan rispettosamente co’ Vescovi più eminenti per la lor santità, e chiedevano la benedizione a’ Monaci ed agli eremiti, che avevano introdotto in Cappadocia i volontari travagli della vita ascetica3. A misura che i due Principi s’avanzavano verso la virilità, dimostravano ne’ religiosi lor sentimenti la differenza de’ loro caratteri. Il tardo ed ostinato ingegno di Gallo con implicito zelo abbracciò le dottrine del Cristianesimo, che non influirono mai sulla sua condotta, nè moderarono le sue passioni. La mansueta indole del fratello minore fu meno ripugnante a’ precetti del Vangelo, e la sua attiva curiosità potè re-

  1. Vedi la sua cristiana ed eziandio ecclesiastica educazione presso Gregorio (III. p. 58.), Socrate (l. II. c.1.) e Sozomeno (IV. c. 2). Poco mancò che non fosse un Vescovo, e forse un Santo.
  2. La parte dell’opera, ch’era toccata a Gallo, fu proseguita con vigore e buon successo; ma la terra ostinatamente rigettava e distruggeva le moli che s’erigevano dalla sacrilega mano di Giuliano. Greg. III. p. 59. 60. 61. Questo parzial terremoto, attestato da molti spettatori viventi, dovrebbe essere uno de’ più chiari miracoli nell’Istoria Ecclesiastica.
  3. Il Filosofo (Fragm. p. 288.) mette in ridicolo le catene di ferro di questi solitari fanatici (Vedi Tillemont. Mem. Eccl. Tom. IX. p. 661. 662.), che s’eran dimenticati, che l’uomo è di sua natura un animale gentile e socievole, ανθρωπου, φυσει πολιτικου ξωου και ιμεριου. Il Pagano suppone ch’essi fossero posseduti e tormentati da’ cattivi spiriti, perchè avevano rinunziato agli Dei.