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274 storia della decadenza

sua morte è stato onorato col titolo di santo, si fecero conoscer piuttosto nell’esercizio che nell’acquisto della sua Episcopal dignità1.

Potè la vana ed ambiziosa mente di Giuliano aspirare a ristabilire l’antica gloria del tempio di Gerusalemme2. Siccome i Cristiani eran fermamente persuasi, che si fosse pronunziata una sentenza d’eterna distruzione contro tutta la fabbrica della legge Mosaica, il Sofista Imperiale avrebbe convertito il successo della sua impresa in uno specioso argomento contro la fede della profezia e la verità della rivelazione3. Gli dispiaceva lo spiritual culto della sinagoga; ma approvava le instituzioni di Mosè, che non avea sdegnato d’adottar molti riti e ceremonie dell’Egitto4. La locale e nazional Divinità degli Ebrei

  1. Ei rinunziò alla sua ordinazione ortodossa, uffiziò come Diacono, e fu riordinato dalle mani degli Arriani. Ma in seguito Cirillo cangiò col tempo, e prudentemente si uniformò alla fede Nicena. Il Tillemont (Mem. Eccl. Tom. VIII.) che tratta la memoria di Cirillo con tenerezza e rispetto, ha inserito nel testo le sue virtù, e nelle note, con una decente oscurità, i suoi difetti.
  2. Imperii sui memoriam magnitudine operam gestiens propagare. Ammiano XXIII. l. Il tempio di Gerusalemme era stato famoso anche fra’ Gentili. Questi avevano molti tempj in ogni città (cinque in Sichem, otto in Gaza, a Roma quattrocento ventiquattro); ma la ricchezza e la religione della nazion Giudaica eran tutte concentrate in un luogo.
  3. S’espongono le segrete intenzioni di Giuliano dal fu Vescovo di Glocester, l’erudito e dogmatico Warburton, che coll’autorità d’un Teologo prescrive i motivi e la condotta dell’Esser supremo. Il discorso intitolato Giuliano (2. Ediz. Lond. 1751) contiene in sommo grado tutte le particolarità imputate alla scuola Warburtoniana.
  4. Io mi difendo coll’autorità di Maimonide, di Marsham,