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304 storia della decadenza

pagheranno una pena di cento libbre d’oro. Voi conoscete il mio naturale: io son lento a condannare, ma sempre più lento a perdonare„. A questa lettera s’aggiunse vigore con tal breve poscritto di carattere dell’Imperatore medesimo. „Il disprezzo, che si dimostra verso tutti gli Dei, mi riempie di dispiacere e di sdegno. Non v’è cosa, che io vedessi, o ascoltassi con maggiore piacere, che l’espulsion d’Atanasio da tutto l’Egitto. Abbominevole scellerato! Sotto il mio regno le sue persecuzioni han cagionato il battesimo di più Dame Greche del più alto grado1„. Non fu espressamente comandata la morte d’Atanasio, ma il Prefetto dell’Egitto comprese, che era più sicuro per lui l’eccedere che il trascurare i comandi d’uno sdegnato Signore. L’Arcivescovo prudentemente si ritirò ai monasteri del deserto; eluse con la solita sua destrezza i lacci del nemico; e visse per trionfar sulle ceneri di un Principe, che in termini di formidabil trasporto avea dichiarato di bramare, che tutto il veleno della scuola Galilea si riunisse nella sola persona d’Atanasio2.

Ho procurato di rappresentar fedelmente l’artificioso

  1. Τὸν μιαρόν, ὃς ἐτόλμησεν Ἑλληνίδας ἐπ̓ ἐμοῦ γυναῖκας τῶν ἐπισήμων βαπτίσαι διωκέσθαι. Ho conservato l’ambiguo senso di quest’ultima voce; ambiguità d’un tiranno che brama di trovare o di crear delle colpe.
  2. Le tre lettere di Giuliano, che spiegano la sua intenzione e condotta intorno ad Atanasio, si dovrebbero disporre nel seguente ordine cronologico, XXVI. X. VI. Vedi anche Greg. Naz. XXI. p. 393. Sozomen. Lib. V. c. 15. Socrate lib. III. c. 14. Teodoreto lib. III. c. 9. e Tillemont Mem. Eccl. Tom. VIII. p. 361-368, che si è servito d’alcuni materiali preparati dai Bollandisti.