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fiducia di vincere. Immediatamente distaccò la regia cavalleria, formata forse da diecimila Immortali1, per secondare e sostenere la caccia de’ nemici, e scaricò tutto il peso delle riunite sue forze sulla retroguardia Romana. Fu essa posta in disordine; le famose legioni, che portavano il nome di Diocleziano e del guerriero collega di lui, furono rotte e calpestate dagli elefanti; e perderono la vita tre Tribuni, che tentavano di fermar la fuga de’ loro soldati. La battaglia però in seguito fu rimessa dal costante valor de’ Romani; i Persiani vennero rispinti con un gran macello di uomini e di elefanti; e l’esercito dopo aver marciato e combattuto per tutta una giornata di state, arrivò la sera a Samara sulle rive del Tigri circa cento miglia sopra Ctesifonte2. Il giorno seguente i Barbari, invece di sturbare la marcia, attaccarono il campo di Gioviano, che s’era situato in una profonda e remota valle. Gli arcieri Persiani insultavano e molestavano dalle altezze gli stanchi legionari; ed un corpo di cavalleria, che con disperato coraggio era penetrato nella porta Pretoria, fu dopo un dub-

  1. „Regius equitatus„ . Si rileva da Procopio, che gl’Immortali, tanto celebri sotto Ciro ed i suoi successori, risorsero, se ci è permesso d’usare impropriamente tal termine, sotto i Sassanidi: Brisson de regn. Pers. p. 268.
  2. I nomi degli oscuri villaggi del paese interiore si sono irreparabilmente perduti, nè possiam dire in qual luogo perisse Giuliano: ma Danville ha dimostrato la precisa situazione di Sumere, di Carche e di Dura lungo le sponde del Tigri (Geogr. anc. Tom. II. p. 248. L’Euphrate et le Tigre p. 95, 97). Nel nono secolo Sumere o Samara divenne, con un piccol cangiamento di nome, la regia residenza de’ Califfi della casa di Abbas.