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192 storia della decadenza

divennero conquistatori o Sovrani di un formidabile Impero. A Levante le vittoriose loro armi non furono arrestate che dall’Oceano; e le rare tribù, che si trovavano sparse fra l’Amur e l’ultima penisola di Corea, si unirono con ripugnanza alle bandiere degli Unni. A Ponente, vicino all’origine dell’Irtis e nelle valli dell’Imao, trovarono uno spazio più ampio, e più numerosi nemici. Uno de’ Luogotenenti del Tangiù, soggiogò in una sola spedizione ventisei popoli; gl’Iguri1 distinti sopra la stirpe Tartara per l’uso delle lettere, furono nel numero de’ suoi vassalli; e per una strana connessione delle cose umane la fuga di una di quelle vagabonde tribù richiamò i vittoriosi Parti dall’invasione della Siria2. Al Settentrione fu assegnato per limite alla potenza degli Unni l’Oceano. Senza nemici, che resister potessero ai lor progressi, o senza testimoni, che contraddicessero la lor vanità, poterono sicuramente condurre a fine una reale o immaginaria conquista delle gelate regioni della Siberia. Il mar Settentrionale era fissato per ultimo termine del loro Impero. Ma il nome di quel mare, sui lidi del quale il patriotta Sovou abbracciò la vita di pastore e d’esule3, con probabilità molto maggiore

  1. Gl’Iguri o Viguri eran divisi in tre classi; in cacciatori, pastori ed agricoltori, e quest’ultima era sprezzata dalle altre due. Vedi Abulgazi Par. II. c. 7.
  2. Memoir. de l’Acad. des Inscript. Tom. XXV. p. 17-33. L’estesa veduta del Guignes ha confrontato questi lontani avvenimenti fra loro.
  3. Sono tuttavia celebri nella China la fama di Sovou o So-ou, il suo merito e le singolari di lui avventure. Vedi l’elogio di Moukden p. 20. net. p. 241-247. e le Memoir. sur la Chine Tom. III. p. 317-360.