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342 storia della decadenza

cquistato nel vendicare la morte del suo benefattore e nel liberar l’Occidente dal giogo della tirannide, l’Imperatore tornò da Milano a Costantinopoli; e pacifico possessor dell’Oriente insensibilmente ricadde negli antichi suoi abiti di lusso e d’indolenza. Teodosio adempì la sua obbligazione verso il fratello di Valentiniano, compartì la coniugal sua tenerezza alla sorella di esso; e la posterità, che ammira la pura e singolar gloria dell’elevazione di lui, dee fare applauso all’incomparabil sua generosità nell’uso della vittoria.

[A. 391] L’Imperatrice Giustina non sopravvisse lungamente al suo ritorno nell’Italia, e quantunque vedesse il trionfo di Teodosio, non le fu permesso d’influire sul governo del proprio figlio1. Il pernicioso attacco alla setta Arriana, che Valentiniano aveva imbevuto dall’esempio e dalle istruzioni di lei, fu presto tolto via dalle lezioni di una educazione più ortodossa. Il crescente suo zelo per la fede Nicena, e la sua filiale riverenza pel carattere e l’autorità d’Ambrogio, dispose i Cattolici a formare la più favorevol opinione delle virtù del giovane Imperatore d’Occidente2.

    che fosse decente verso i benefattori. Tal’è l’avara lode di Zosimo stesso (l. IV. p. 267). Agostino dice con qualche felicità d’espressione: Valentinianum... misericordissima veneratione restituit.

  1. Sozomeno l. VII. c. 14. La sua cronologia è molto irregolare.
  2. Vedi Ambrogio, Tom. II. de obit. Valentin. c. 15. ec. p. 1178. c. 36. ec. p. 1184. Allorchè il giovane Imperatore faceva un trattamento, digiunava egli stesso; ricusò di vedere una bella attrice ec. Poichè ordinò che le sue fiere fossero uccise, il rimprovero d’aver amato quel divertimento appresso Filostorgio (l. XI. c. 1.) non è generoso.