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storia della decadenza |
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stantino, che le legioni Britanniche avevan dato alla Chiesa ed all’Impero, somministrò un singolar motivo alla terza loro elezione. Fra le file dei soldati ne scuoprirono uno, che aveva il nome di Costantino; e l’impetuosa lor leggierezza l’aveva già collocato sul trono, prima d’accorgersi dell’incapacità di esso a sostenere il peso di nome così glorioso1. Pure la autorità di Costantino fu meno precaria, ed il suo governo più fortunato, che i regni transitorj di Marco e di Graziano. Il pericolo di lasciare inattive le sue truppe in quei campi, che per due volte erano stati contaminati dalla sedizione e dal sangue, lo indusse a tentare la conquista delle Province occidentali. Ei prese terra a Bologna con una piccola armata; e dopo d’essersi riposato alcuni giorni, intimò alle città della Gallia, che avevano evitato il giogo de’ Barbari, di riconoscere il legittimo loro Sovrano. Ubbidirono esse alle intimazioni senza ripugnanza. La trascuraggine della Corte di Ravenna assoluto aveva un popolo abbandonato dal dovere di fedeltà; le attuali angustie lo mossero ad accettare qualunque circostanza di cangiamento senza timore, e forse con qualche speranza; e potea lusingarsi, che le truppe, l’autorità ed anche il nome d’un Imperatore Romano, che piantasse la sua residenza nella Gallia, avrebbe difeso quell’infelice regione dal furore dei Barbari. I primi successi di Costantino contro i corpi divisi dei Germani fu-
- ↑ Cum in Costantino incostantiam.... execrarentur (Sidon. Apollinar. l. V. epist. 9. p. 159. Edit. Secund. Sirmond). Sidonio però potè esser tentato da un bisticcio sì bello ad infamare un Principe, che aveva disonorato il suo avo.