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120 storia della decadenza

dugento cinquantamila cittadini atti a portare le armi.1 Cinquantamila eran già morti in difesa della Patria, e le ventitre legioni, ch’erano impiegate ne’ diversi campi dell’Italia, della Grecia, della Sardegna, della Sicilia e della Spagna, esigevano circa centomila uomini. Ma ne restava sempre un ugual numero in Roma e nel territorio addiacente, ch’erano animati dall’istesso intrepido coraggio; ed ogni Cittadino era tratto fin dalla più fresca sua gioventù alla disciplina, ed agli esercizi militari. Annibale restò sorpreso dalla costanza del Senato, che senza levar l’assedio di Capua, o richiamar le truppe disperse, aspettava la sua venuta. Ei s’accampò sulle rive dell’Anio alla distanza di tre miglia dalla città; e fu tosto informato, che il terreno, su cui aveva piantato la sua tenda, fu venduto per competente prezzo al pubblico incanto, e per una strada opposta fu mandato un corpo di truppe a rinforzar le legioni della Spagna2. Condusse i suoi

  1. Ne’ tre censi del Popolo Romano, che si fecero verso il tempo della seconda guerra Punica, i numeri sono 270213, 137108, 214000: vedi Liv. Epitom. L. XX. Hist. Lib. XXVII. 36. XXIX. 37. La diminuzione del secondo, e l’accrescimento del terzo pare sì enorme, che vari critici, nonostante l’uniformità de’ Manoscritti, hanno sospettato nel testo di Livio qualche corruzione (Vedi Drakenborch ad XXVII. 36 e Beaufort Republ. Rom. Tom. 1. p. 325). Essi non avvertirono, che il secondo censo fu fatto solamente in Roma, e che il numero era diminuito non solo per la morte, ma anche per l’assenza di molti soldati. Nel terzo censo Livio espressamente dice, che de’ Commissari particolari ebber la cura di passare in rivista le legioni. Da’ numeri notati si dee sempre dedurre una duodecima parte sopra sessanta, e gl’incapaci di portar armi. (Vedi Populat. de la France p. 72).
  2. Livio risguarda questi due accidenti come gli effetti