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214 storia della decadenza

gno della vecchia Castiglia, fu divisa fra gli Svevi ed i Vandali: gli Alani si sparsero nelle Province di Cartagena, e di Lusitania, dal mare Mediterraneo all’Atlantico; ed il fertile territorio della Betica toccò in sorte a’ Silingi, altro ramo della nazione Vandalica. Dopo aver regolato tal divisione, i conquistatori ed i nuovi lor sudditi contrassero certi reciproci vincoli di protezione e d’ubbidienza fra loro: si coltivaron di nuovo le terre, e furon di nuovo abitate le città ed i villaggi da un Popolo schiavo. La massima parte degli Spagnuoli si trovò anche disposta a preferire questa nuova condizione di povertà e di barbarie alle severe oppressioni del Governo Romano: ve ne furono però molti, che sempre sostennero la nativa lor libertà; e che ricusarono, specialmente nelle montagne della Galizia, di sottomettersi al giogo dei Barbari1„.

[A. 414] L’importante dono delle teste di Giovino e di Sebastiano aveva confermato l’amicizia d’Adolfo, e restituita la Gallia all’ubbidienza d’Onorio, cognato di lui. La pace però era incompatibile con la situazione e coll’indole del Re dei Goti. Volentieri dunque accettò la proposizione di rivolgere le vittoriose sue armi contro i Barbari della Spagna: le truppe di Costanzo impedirono che avesse comunicazione coi porti della Gallia, e dolcemente gli fecero dirigere la marcia verso

  1. Mariana de Reb. Hispan. l. V. c. I, Tom. I. p. 148. Hag. Com. 1733. Egli aveva letto in Orosio (l. VIII c. 41 p. 579) che i Barbari avevan fatto delle loro spade tanti ferri d’aratro, e che molti de’ Provinciali preferivano inter Barbaros pauperem libertatem, quam inter Romanos tributariam solicitudinem sustinere.