Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VI.djvu/234

Da Wikisource.
228 storia della decadenza

le città procuravano di mantener le leggi ed i costumi di Roma, tutta l’isola dovè appoco appoco dividersi per la distinzione di due nazionali partiti, ancor essi dispersi in mille suddivisioni di fazioni e di guerre, prodotte dalle varie cause d’interesse e di sdegno. La pubblica forza, in vece d’essere unita contro i nemici di fuori, si consumava in oscure ed interne contese; ed il merito personale, che avrebbe potuto porre un buon Capitano alla testa de’ suoi uguali, lo rendeva capace di soggiogare la libertà di qualche città vicina, e di pretendere un posto fra’ tiranni1, che infestarono la Britannia dopo lo scioglimento del Governo Romano. III. La Chiesa Britannica poteva esser composta di trenta o quaranta Vescovi2 con un’adequata proporzione del Clero inferiore; e la mancanza di ricchezze (giacchè sembra che fossero poveri3) gli doveva costringere a meritar la pubblica stima con una decente ed esemplare condotta. L’interesse ugualmente che l’indole del Clero favoriva la pace e l’unione della divisa lor patria: ne’ lor popolari discorsi potevan frequentemente inculcare salutari lezioni; ed i sinodi Episcopali erano i soli concilj, che potevano assumere l’autorità ed il peso d’un’assemblea nazionale. In questi

  1. Αλλ’ουσα υπο τυραννοις απ’αυτου εμενε (Ma da esso fu posta sotto i Tiranni). Procop., de Bell. Vandal. l. 1. c. 2. p. 181. Britannia fertilis provincia tyrannorum; tale fu l’espression di Girolamo nell’anno 415. (Tom. II. p. 253, ad Ctesiphorit.)
  2. Vedi Bingham., Eccles. antiq. vol. 1. lib. X. c. 6. pag. 594.
  3. Si narra di tre Vescovi Britanni, che si trovarono al Concilio di Rimini l’anno 359, tam pauperes fuisse ut nihil haberent. Sulpic. Sever., Hist. Sacr. l. 11. pag. 410. Alcuni loro confratelli però erano in migliore stato.