Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VI.djvu/274

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rampogni o rammenti la mano sacrilega che lo tentò1; e quel che è più difficile a concepirsi tante alterazioni eseguironsi nel periodo di non molt’anni, ed in quella venerabile età, in cui a tutti gli assistenti, agli uffizj divini era famigliarissimo il sacro linguaggio. E come mai è potuto avvenire, che i Fedeli del quarto secolo leggendo le Sante Scritture, più avidamente di quel che si leggano ai dì nostri i Romanzi, non si accorgessero, o non curassero di una innovazione contraria (per quanto pretendesi) al primo, ed al massimo tra i precetti, ed alla Dottrina, e alla pratica dei Padri del secondo, e del terzo secolo viventi almeno nelle opere loro cotanto ammirate, e nella memoria di tanti, i quali potevano aver conversato con essi? Si spieghi almeno come potesse mai l’illusione portarsi tant’oltre, che fosse universalmente creduta antica2 una massima ed una disciplina nascente, e Fausto e Vigilanzio essere abbominati quai novatori3.

  1. Liturgia S. Jo. Chrisost. = In honorem... Dei Genitricis, et S. V. Mariae, cujus intercessionibus suscipe Domine Sacrificium hoc. Indi il Sacerdote fa la commemorazione dei SS. o dei Martiri QUORUM PRECIBUS visitari se a Deo rogat. Presso il Petav. l. cit. V. T. Epifanio Haere 75, §. 7. ed i sacramentarj Leoniano, Gelesiano e Gregoriano presso il Muratori T. 13 P. I. II. III. della Ediz. cit.
  2. L’invocazione de’ SS. si confessa molto antica da Chemnizio, Exam. Conc. Trid. P. IV. p. 16. Può vedersi Agosti Einsidlens. Tom V. Oecum. Trid. Concilii Veritas inextincta cont. Heidegger. usandone con Critica. È celebre il testo di S. Cipriano nell’Epist. 57, ad Cornel. Edit. Pamel. sostenuto dal Petavio, cont. Rigalt. de Incarn. L. XIV. c. 10. ed il Can. XX. del Conc. Gangrense nel Pontificato di S. Silvestro.
  3. Questo argomento è trattato ampiamente nel T. I. de