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336 storia della decadenza

obbligazioni della pubblica e domestica loro alleanza; ma l’unità del Governo Romano definitivamente fu sciolta. Con una positiva dichiarazione, la validità di tutte le leggi fu limitata in futuro agli Stati di quello, che particolarmente le avesse fatte; qualora non credesse proprio di comunicarla sottoscritte di sua mano per essere approvate dal suo indipendente collega1.

[A. 428-450] Quando Valentiniano ricevè il titolo d’Augusto, non avea più di sei anni: e la sua lunga minorità fa affidata alla tutelar cura d’una madre, che avrebbe potuto avere un femminile diritto alla successione dell’Impero Occidentale. Placidia invidiò, ma non potè uguagliare la riputazione e le virtù della moglie e della sorella di Teodosio, l’elegante genio d’Eudossia, la savia e felice politica di Pulcheria. La madre di Valentiniano era gelosa del potere, ch’essa era incapace di esercitare2: regnò venticinque anni in nome del figlio; ed il carattere di quell’indegno Imperatore appoco appoco diede valore al sospetto, che Placidia

  1. Vedi la prima novella di Teodosio, con cui ratifica e comunica (l’anno 438) il Codice Teodosiano. Circa quaranta anni prima di quel tempo si era provato l’unità della Legislazione per mezzo d’un’eccezione. Gli Ebrei, ch’erano assai numerosi nelle città della Puglia e della Calabria, produssero una legge dell’Oriente per giustificare la loro esenzione dagli ufizj municipali (Cod. Theodos. lib. XII. Tit. VIII, leg. 13); e l’Imperatore occidentale fu obbligato a derogare con uno special editto ad una legge, quam constat meis partibus esse damnosam. Cod. Theodos. lib. XI. Tit. 1. leg. 158.
  2. Cassiodoro (Variar. l. IX. epist. 1 p. 238) ha paragonato fra loro i governi di Placidia e d’Amalasunta. Egli attacca la debolezza della madre di Valentiniano, e loda le virtù della sua real Signora. In tale occasione sembra, che l’adulazione abbia preso il linguaggio della verità.