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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VI.djvu/35

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dell'impero romano cap. xxix. 29

Romani1; ed i Greci non avevano ancora deposto i sentimenti di odio e di disprezzo, che i culti loro maggiori avevano sì lungamente nudrito pei rozzi abitatori dell’Occidente. La distinzione di due governi, che ben tosto produsse quella di due nazioni, giustificherà il mio disegno di sospender la serie dell’istoria Bizantina per proseguire senz’interrompimento il disgraziato, ma memorabile regno d’Onorio.

[A. 386-398] Il prudente Stilicone, invece di persistere a forzare le inclinazioni di un Principe e di un popolo, che rigettavano il suo governo, saviamente abbandonò Arcadio agl’indegni suoi favoriti; e la ripugnanza, che egli ebbe ad involgere in una guerra civile i due Imperj, fece conoscere la moderazione di un ministro, che avea tante volte segnalato il suo spirito e saper militare. Ma se Stilicone avesse più lungamente sofferto la ribellione dell’Affrica, avrebbe tradito la sicurezza della Capitale, ed abbandonato la maestà dell’Imperatore dell’Occidente alla capricciosa insolenza di un Mauritano ribelle. Gildone2, fratello del tiranno Firmo, avea conservato ed ottenuto in premio del-

  1. Claudiano dirige il Consolato dell’Eunuco Eutropio ad una riflessione nazionale (l. II. 134).

    ... Plaudentem cerne Senatum
    Et Byzantinos Proceres, Grajosque Quirites
    O patribus plebes, o digni consule patres.

    Egli è curioso d’osservare i primi sintomi della gelosia e dello scisma fra l’antica e la nuova Roma, fra i Greci ed i Latini.

  2. Può Claudiano aver esagerato i vizi di Gildone; ma la Mauritana di lui origine, le sue notorie azioni, e le querele di S. Agostino possono giustificar lo invettive del Poeta. Il Baronio (annal. an. 398. n. 35. 56. ) ha trattato della ribellione Affricana con abilità ed erudizione.