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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VI.djvu/437

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dell'impero romano cap. xxxv. 431

versò la Senna ad Auxerre; e dopo una lunga e laboriosa marcia pose il suo campo sotto le mura d’Orleans. Egli desiderava di assicurare la sue conquiste con impossessarsi d’un vantaggioso posto, che dominava il passo della Loira; e contava sul segreto invito di Sangiban Re degli Alani, che aveva promesso di dargli in mano la città, e di ribellarsi dall’Imperatore. Ma fu scoperto quel tradimento, e renduto inefficace: Orleans era stata fortificata con recenti ripari; e furono vigorosamente rispinti gli assalti degli Unni dal fedele valor de’ soldati, o de’ cittadini che difeser la piazza. La pastoral diligenza d’Aniano, Vescovo di antica santità e di consumata prudenza, esaurì ogni arte di religiosa politica per sostenere il loro coraggio fino all’arrivo dell’aspettato soccorso. Dopo un ostinato assedio, le mura erano scosse dalle macchine militari che le battevano; gli Unni avevano già occupato i sobborghi; ed il Popolo, ch’era inabile alle armi, stava prostrato a pregare. Aniano, che ansiosamente contava i giorni e le ore, mandò un fedel messaggiero ad osservar dalle mura l’aspetto della distante campagna. Tornò questi per due volte senz’alcuna notizia, che inspirar potesse conforto o speranza; ma la terza volta portò la nuova d’una piccola nube, che appena esso aveva potuto discernere all’estremità dell’orizzonte: „È l’aiuto di Dio„ esclamò il Vescovo in un tuono di pia fiducia; e tutta la moltitudine ripetè con esso, „È l’aiuto di Dio„. Quell’oggetto lontano, sul quale stavano fissi gli occhi di tutti, diveniva ogni momento più grande, e più distinto; appoco appoco si ravvisarono le bandiere Romane e Gotiche; ed un vento favorevole, dissipando la polvere, fece scuoprire in buona ordinanza gl’im-