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pra le finanze tendevano manifestamente a togliere, o almeno a mitigare i più intollerabili aggravj. I. Fin dal primo momento del suo regno ei fu sollecito (traduco le proprie di lui parole) a sollevare le stanche sostanze de Provinciali oppresse dal peso accumulato d’indizioni, e soprindizioni1. Con questa mira concesse una remission generale, una finale ed assoluta liberazione di tutti i tributi arretrati, e di tutti i debiti, che sotto qualunque pretesto i Ministri fiscali potevan richiedere al Popolo. Questo savio abbandono di antichi, molesti ed inutili diritti migliorò e purificò le sorgenti della pubblica rendita; ed il suddito, che poteva allora voltarsi addietro senza disperazione, lavorava con gratitudine e speranza in vantaggio proprio, e della Patria. II. Nell’imposizione e collezione delle tasse Maioriano rimise in vigore l’ordinaria giurisdizione de’ Magistrati provinciali; e soppresse le commissioni straordinarie, che si erano introdotte in nome dell’Imperatore medesimo, o de’ Prefetti del Pretorio. I Ministri favoriti, che ottenevano tali irregolari privilegi, erano insolenti nel loro contegno, ed arbitrari nelle richieste; affettavano di sprezzare i tribunali subalterni, e non si mostravano contenti, se i loro profitti non eccedevano del doppio la somma, che si degnavano di pagare al Tesoro. Parrebbe incredibile un esempio della loro estorsione, se non fosse autenticato dal Legisla-

    di numero, ma molto lunghe e di vario argomento) al fine del Codice Teodosiano, Novell. L IV. pag. 32, 37. Il Gotofredo non ha fatto alcun comentario a queste aggiunte.

  1. Fessas Provincialium varia atque multiplici tributorum exactione fortunas, et extraordinariis fiscalium solutionum oneribus attritas etc. Novell. Majorian. Tit. IV. pag. 34.