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i loro valorosi sforzi resisterono in seguito con successo all’ambizione di Clodoveo; e l’esercito de’ Franchi, e de’ Borgognoni loro alleati, fu costretto a levare l’assedio d’Arles con la perdita, per quanto fu detto, di trentamila uomini. Queste vicende fecero inclinare il fiero spirito di Clodoveo ad acconsentire ad un vantaggioso trattato di pace. Fu rilasciato ai Visigoti il possesso della Settimania, piccolo tratto di costa marittima dal Rodano ai Pirenei; ma l’ampia Provincia dell’Aquitania, da quelle montagne fino alla Loira, fu indissolubilmente unita al regno di Francia1.

[A. 510] Dopo il successo della Guerra Gotica, Clodoveo accettò gli onori del Consolato Romano. L’Imperatore Anastasio ambì di dare al più potente rivale di Teodorico il titolo e le insegne di quell’eminente dignità; pure il nome di Clodoveo per qualche ignota causa non è stato inserito ne’ Fasti nè dell’Oriente, nè dell’Occidente2. Nel giorno solenne, il Monarca della

  1. Nella descrizione della guerra Gotica mi son servito de’ seguenti materiali, col dovuto riguardo al disugual valore di essi; cioè, di quattro lettere di Teodorico Re d’Italia (Cassiod. L. III. epist. 1 in Tom. IV. p. 3, 5), di Procopio (de Bell. Goth. L. I. c. 12. in Tom. II. p. 32, 33), di Gregorio di Tours (L. II. c. 35, 36, 37. in Tom. II. p. 181, 183), di Giornandes (de reb. Getic. c. 38. in Tom. II. p. 28), di Fortunato (in Vit. S. Hilar. in Tom. III. p. 380), d’Isidoro (in Cron. Goth. in Tom. II. p. 702), dell’Epitome di Gregorio Turonense (in Tom. II. p. 401), dell’Autore delle Gesta Francor. (in Tom. II. p. 453, 555), de’ Frammenti di Fredegario (in Tom. II. p. 473), d’Aimoino (L. I. c. 20 in Tom. III. p. 41, 42) e di Rorico (L. IV. Tom. III. p. 14, 19).
  2. I Fasti d’Italia dovevan naturalmente rigettare un