Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VIII.djvu/304

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nali; i rimedi, apprestati all’occasione, pare che fossero arbitrari e violenti, e le querele del Popolo non potevano più ridursi al silenzio dagli splendidi nomi di un legislatore e di un conquistatore. L’opinione che imputa al Principe tutte le calamità de’ suoi tempi, può venir sostenuta dallo storico come una seria verità o come un salutare pregiudizio. Non pertanto candidamente si può sospettare che i sentimenti di Giustino fossero puri e benevoli, e che irreprensibilmente egli avrebbe occupato il trono, se le facoltà della sua mente non si fossero affralite per l’effetto di una malattia che privò l’Imperatore dell’uso de’ suoi piedi, e lo confinò dentro il palazzo, straniero ai lamenti del Popolo ed ai vizj del governo. Il tardo conoscimento della sua impotenza lo determinò a deporre il peso del diadema, e nella scelta di un degno sostituto egli mostrò qualche indizio di discernimento ed anche di magnanimità. L’unico figliuolo maschio di Giustino e di Sofia morì nella sua infanzia: la figlia loro Arabia avea sposato Baduario1 soprantendente del palazzo e quindi comandante degli eserciti italiani, il quale vanamente aspirò a veder confermati i diritti del ma-

  1. Dispositorque novus sacrae Baduarius aulae;
    Successor soceri mox factus Cura palati.

    Corippo.

    Fra i discendenti e gli alleati della casa di Giustiniano contasi Badoario. Una casa Badoero nel nono secolo, famiglia nobile di Venezia, vi ha fabbricato chiese e dato alcuni Duchi alla Repubblica; e se la di lei genealogia è comprovata come si conviene, in Europa non v’ha Re che vantarne possa una tanto antica ed illustre (Ducange, Fam. Byzant. p. 99, Amelot de la Houssaye, Gouvern. de Venise, t. 11 p. 555).