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quistatore persiano spogliò del retaggio i suoi figli, e gli Etiopi furono finalmente cacciati dal continente dell’Asia. Questo racconto di avvenimenti oscuri e remoti non è straniero al declino ed alla caduta del romano Impero. Se la potenza cristiana si fosse mantenuta nell’Arabia, Maometto sarebbe stato spento nella sua culla, e l’Abissinia avrebbe impedito una rivoluzione che ha mutato di aspetto lo stato civile e religioso del mondo1.

  1. Le rivoluzioni dell’Yemen nel sesto secolo si debbono raccogliere da Procopio (Persic. l. I c. 19, 20), da Teofane Bizantino (apud Phot. cod. 63 p. 80), da S. Teofane (in Chronograph. p. 144, 145, 188, 189, 206, 207, ch’è piena di strani abbagli), da Pocock (Specimen Hist. Arab. p. 62, 63), da D’Herbelot (Bibliot. Orient. p. 12-477) e dal Discorso preliminare e Corano di Sale (c. 105). La rivolta di Abrahah è ricordata da Procopio; e la sua caduta, benchè annuvolata da miracoli, è un fatto istorico.