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316 | storia della decadenza |
CAPITOLO LII.
Quando per la prima volta uscirono del lor deserto, avranno sicuramente gli Arabi maravigliato di vedere così facili e rapidi i loro trionfi. Ma quando nella lor corsa vittoriosa, pervennero alle rive dell’Indo e alla vetta dei Pirenei; quando dopo infinite prove ebbero conosciuto la forza delle lor scimitarre, e l’energia della lor fede, si saranno egualmente stupiti di incontrare qualche nazione che potesse resistere alle lor armi invincibili, e qualche limite che oppor si potesse alla dilatazione dell’impero de’ successori del Profeta. Temerità è questa che pure è perdonabile in fanatici e in soldati, se si pensa alla fatica che dee durare uno storico, che a mente fredda tien dietro presentemente ai trionfi dei Saracini, quando vuole rendere a sè stesso ragione del come abbiano potuto la religione e i popoli dell’Europa, eccetto la Spagna, salvarsi da quel rischio imminente e quasi inevitabile in apparenza. I deserti degli Sciti e dei Sarmati eran difesi dalla ampiezza loro, dalla miseria e dal coraggio de’ pa-