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442 storia della decadenza

turca e ancora famigliari alla Porta. III. I familiari, il cui titolo da principio fu sì modesto, e che non aveano altro impiego che quello di stare alla guardia del principe, s’innalzarono a poco a poco al grado di generali; i temi militari dell’oriente e dell’occidente, le legioni dell’Europa o dell’Asia furono compartite sovente fra molti generali particolari, sino a tanto che il gran familiare venne investito del comando universale e assoluto delle forze di terra. Le incombenze del protostratore si riduceano in principio ad aiutar l’imperatore quando montava a cavallo, e coll’andar del tempo divenne in guerra il Luogo-tenente del gran familiare: le scuderie, la cavalleria, e quanto concerneva la caccia e la falconeria furono da lui dependenti. Lo stratopedarca esercitava l’ufficio di gran giudice del campo; il protospatario comandava le guardie; il contestabile1, il grande eteriaco, e l’acolito erano i diversi Capi dei Franchi, dei Barbari, e dei Varangi o Inglesi, mercenari esteri e che, degenerati i Greci, componeano la forza degli eserciti di Bisanzio. IV. Il gran duca disponeva delle forze navali, le quali in assenza sua obbedivano al gran drungario dell’armata navale, e a questi era sostituito l’Emir o ammiraglio, nome tolto dalla lingua dei Saracini2, ma poi ammesso

  1. Κονοσταυλος o κοντοσταυλος, conostaulo o controstaulo, parola corrotta dal latino comes stabuli o dal francese connétable. I Greci han dato a questo vocabolo un senso militare sin dall’undecimo secolo, cioè almeno tanto per tempo quanto i Francesi.
  2. Questa parola dalla lingua dei Normanni passò direttamente ai Greci. Nel duodecimo secolo, Giannone annovera l’ammiraglio di Sicilia tra i grandi ufficiali.