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104 storia della decadenza

e de’ Martiri, le ricchezze dell’altare, la molta quantità dei preti, e i magnifici loro apparati, la pompa e il buon ordine delle cerimonie; edificati da quegli armoniosi cantici, dopo de’ quali un silenzio religioso veniva, si lasciarono persuadere facilmente che un coro d’Angeli scendesse ogni giorno dal Cielo per unirsi alla divozion de’ fedeli1; ma l’eccitamento più forte alla conversione di Valadimiro si fu la brama di congiungersi in nozze ad una donna romana. [A. D. 988] Il Pontefice cristiano gli amministrò il battesimo, e il matrimonio ad un tempo, nella città di Cherson, città che Valadimiro restituì all’imperatore Basilio, fratel di sua moglie. Questa città avea le porte di bronzo che vennero, dicesi, trasportate a Novogorod e poste dinanzi alla chiesa qual monumento del trionfo e della fede di Valadimiro2. Ad un cenno di questo sovrano, Perrun, il Dio del tuono, da lui medesimo adorato sì lungo tempo, atterrato venne e trascinato nel fango; l’informe statua della divinità fu posta in pezzi a colpi di maz-

  1. V. un frammento anonimo pubblicato dal Banduri (Imper. or. t. II, p. 112, 113. De conversione Russorum).
  2. L’Erbestein (apud Pagi, t. IV, pag. 56) narra, che Valadimiro fu battezzato e maritato a Cherson o Corsun. Novogorod conserva anche ai dì nostri tale tradizione, e le porte delle quali parlato abbiamo nel testo. Nondimeno un viaggiatore ed osservatore esatto pretende venute da Magdeburgo queste porte di bronzo, (Coxe’s, Travels into Russia ec., v. I, p. 452) e cita un’iscrizione che par fatta per dimostrare tale assunto. I leggitori non debbono confondere questa Cherson, città della Tauride, o della Crimea, con una città del medesimo nome, stata fabbricata alla foce del Boristene, e di recente illustrata da un parlamento che vi hanno tenuto Caterina II e l’Imperatore Giuseppe.