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174 storia della decadenza

dal Vaticano12: ma la causa di Gregorio i Romanisostennero, e fermi in lor coraggio rendevangli i soccorsi d’uomini e di danaro che ad essi venian dalla Puglia, onde per tre volte l’Imperatore alemanno tentò indarno l’assedio di Roma. [A. D. 1081] Nel quarto anno, Enrico si guadagnò, coll’oro dicesi di Bisanzo, i Nobili romani che i lor dominj e le lor castella a tutti gli orrori della guerra videro in preda. [A. D. 1084] Gli vennero consegnate le porte, i ponti e cinquanta ostaggi: l’antipapa Clemente fu consacrato nel palagio di Laterano, e pieno di gratitudine incoronò in Vaticano il suo protettore. L’Imperatore Enrico, intitolatosi successore d’Augusto e di Carlomagno, chiarì il Campidoglio sua stabile residenza. Il nipote di Gregorio le rovine del Septizonio tuttavia difendea: assediato entro castel S. Angelo il Papa nel solo coraggio e nella fedeltà del suo vassallo normanno ponea la speranza. Ben vero è che ingiurie e reciproche lamentanze aveano interrotto il buon accordo fra questi due personaggi; ma in sì imminente pericolo Guiscardo i suoi giuramenti, il suo interesse più forte ancora dei giuramenti, l’amor

  1. Ciò che qui dice l’autore di Gregorio VII forse è esagerato; vegga il lettore ciò che abbiamo scritto di questo Papa famoso in una Nota al vol. IX. (Nota di N. N.)
  2. Anna, col rancore proprio ad una scismatica greca, chiama Gregorio καταπτυσος ουτος Παπας (lib. I, pag. 32), un Papa e un prete degno che gli sia sputato addosso; lo accusa di aver fatto frustare gli ambasciatori di Enrico, di aver fatto ad essi rader la barba; forse d’averli privati degli organi della virilità (p. 31-33); ma questo crudele oltraggio è poco verisimile, nè ben provato. V. la sensata prefazione del Cousin.