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fiziali presentandolo del proprio regio manto, di quaranta cavalli arabi, del suo palagio colle pregiose suppellettili che vi si trovavano, e per ultimo del governo de’ regni di Tunisi e di Algeri. I Zeiridi1, discendenti di Giuseppe, dimenticando la sommessione e la gratitudine che a questo lontano benefattore dovevano, si erano impadroniti della suprema possanza, ed abusati del frutto di loro prosperità; già volgeano allo scadimento, dopo essersi mostrati, nè con abbagliante splendore, fra le dinastie d’Oriente. Oppressi per terra dagli Almoadi, principi fanatici di Marocco, vedeano le loro rive esposte alle correrie de’ Greci e de’ Franchi, che prima del finire dell’undicesimo secolo li sottoposero ad un tributo di dugentomila piastre d’oro. Le prime geste di Ruggero unirono alla Corona di Sicilia lo scoglio di Malta, che una colonia religiosa e militare in appresso illustrò; assalì indi Tripoli2, piazza forte situata sulla costa, ove trucidati i maschi, ridusse le donne a schiavitù: ma fa d’uopo ricordarsi che spesse volte i Musulmani egualmente della vittoria abusarono. La capitale de’ Zeiridi nomavasi Affrica, come il paese, detta però talvolta Mahadia3, dal nome dell’Arabo che gettate ne aveva

  1. V. De Guignes, Hist. génér. des Huns, t. I, p. 369-373, e Cardonne, Hist. de l’Afrique, etc., sous la domination des Arabes, t. II, p. 70-140. Sembra che questi due autori abbiamo preso Novairi per loro guida.
  2. Tripoli (dice il Geografo di Nubia, o parlando con più esattezza il Seriffo al Edrisi) urbs fortis, saxeo muro vallata, sita prope littus maris. Hanc expugnavit Rogerius, qui mulieribus captivis ductis, viros peremit.
  3. V. la Geografia di Leone l’Affricano (in Ramusio,