Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XI.djvu/225

Da Wikisource.

dell'impero romano cap. lvii 219

bastasse?„ continuò Mamud, — „mandate questa seconda freccia alla banda di Balik, e avrete cinquantamila guerrieri di più„. — „Ma..., soggiunse il Gaznevida dissimulando i proprj timori, se abbisognassi di tutte le forze delle vostre tribù collegate?„ — „Allora, conchiuse Ismael, potreste mandare il mio arco; esso andrà attorno per le tribù, e dugentomila uomini a cavallo ubbidiranno ad un tale comando„. Mamud spaventato di una sì formidabile colleganza, fece condurre le più pericolose fra coteste tribù nelle parti interne del Korasan, ove l’Osso dai lor compatriotti le disgiugnea; nel mettere la qual provvisione, ebbe inoltre l’avvertenza di far sì che le ridette tribù si trovassero per ogni banda circondate da città sottomesse. Ma l’aspetto del nuovo paese sedusse più assai di quello che spaventasse l’instituita colonia, e la lontananza, indi la morte di Mamud, indebolì il vigor del Governo per tenerla in freno. I pastori divennero scorridori; e le lor bande in un esercito di conquistatori si trasformarono; devastata la Persia fino alla città d’Ispahan, e alle rive del Tigri, i Turcomanni non ebbero nè tema, nè riguardi che li rattenessero dal cimentarsi co’ più orgogliosi monarchi dell’Asia. Massud, figlio e successore di Mamud, avea troppo trascurati i consigli de’ più saggi fra i suoi Omrà. „I vostri nemici, questi gli ripeterono di frequente, erano sul principio uno sciame di formiche, sono oggidì serpentelli: ma se non vi affrettate a schiacciarli, acquisteranno ben tosto il veleno de’ rettili più spaventosi„. Dopo diverse vicende di tregue, o di ostilità, di disastri, o buoni successi particolari ottenuti dai capitani di Massud, marciò questi in persona contra i Turcomanni,