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272 storia della decadenza

sona. Urbano alla conquista dell’Oriente accigneasi, intanto che Giberto di Ravenna impadronitosi della maggior porzione di Roma, cui già stava fortificando, il titolo di Papa, e gli onori del pontificato gli contendea. E a far più arduo lo stato di Urbano, ei doveva riunire le Potenze occidentali in un tempo che i Principi, dalla Chiesa, i popoli, dai lor Principi erano disgiunti, a motivo delle scomuniche che i predecessori di lui, ed egli medesimo, contra il Re di Francia e l’Imperatore aveano fulminate. Il primo di questi, Filippo I, sopportava pazientemente anatemi, che collo scandalo di sua condotta, e con adultere nozze si procacciò. Enrico IV di Alemagna, fermo stavasi nel sostenere il diritto delle investiture, la prerogativa di confermare col pastorale e coll’anello le elezioni de’ Vescovi. Intanto nell’Italia, la fazione imperiale opprimeano l’armi de’ Normanni e della Contessa Metilde; lunga lotta, allora invelenita dalla ribellione di Corrado, figlio di Enrico, e dalla ignominia della moglie di questo Principe1, la quale ne’ Concilj di Costanza, e di Piacenza, rivelò le numerose prostituzioni, cui l’avea commessa uno sposo, poco sollecito dell’onor della moglie, come del proprio2. Ma l’opinione

  1. Cotesta donna è conosciuta sotto i nomi di Prasse, Euprecia, Eufrasia e Adelaide. Ella era figlia di un principe russo, e vedova di un Margravio di Brandeburgo (Struw, Corp. Hist. german. p. 340).
  2. Henricus odio eam coepit habere: ideo incarceravit eam, et concessit ut plerique vim ei inferrent; imo filium hortans ut eam subagitaret (Dodechin, Continuat. Marian. Scot., apud Baron., A. D. 1092 n. 4), e nel Concilio di Costanza, da Bertoldo, rerum inspector viene indicata: