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278 storia della decadenza

comunque una legge sia rispettabile, l’autorità dalla quale deriva non perviene in un subito a cambiare l’indole di una generazione; e sappiamo men grado ad Urbano degli sforzi da esso fatti per sedare i litigi de’ privati, allorchè allo scopo di queste sue provvisioni consideriamo. Ei non pensava che ad agevolare a sè stesso le vie di dilatare l’incendio della guerra dalle rive dall’Atlantico, alle sponde dell’Eufrate. Dopo la convocazione del sinodo di Piacenza, la fama di un sì grande disegno sparsa erasi appo i diversi popoli. Gli ecclesiastici che da un paese e dall’altro tornavano, aveano già predicato in tutte le diocesi il merito e la gloria alla liberazione di Terra Santa congiunti: pel quale motivo, il Pontefice dall’alto della cattedra che nel mercato di Clermont gli era stata innalzata, non durò molta fatica a persuadere uditori, così ben preparati, e propensi avidamente a credere ad ogni suo detto. Chiari ne sembravano gli argomenti, veementi erano le sue esortazioni, e il buon successo non poteva mancare. Migliaia di voci, che in una sola si confondevano, interruppero l’oratore esclamando strepitosamente nel rozzo linguaggio di que’ tempi: „Deus lo volt, Deus lo volt1.

  1. Deus vult! Deus vult! era il grido del Clero che intendeva il latino (Robert. Monach, l. I, p. 32). I Laici che parlavano il dialetto provenzale, o di Limoges lo corrompevano esclamando: Deus lo volt o Die el volt! V. Chron. Cassinense, l. IV, c. II, p. 497, nel Muratori, Script. rerum ital., t. IV, e Ducange, Diss. XI, p. 207, sopra Joinville, e Gloss. lat., t. II, p. 690. Quest’ultimo autore offre nella sua Prefazione un saggio difficile anzichè no del dialetto di Rouergue nel 1100; e le circostanze di luogo e di tempo, si avvicinano assai a quelle in cui il Concilio di Clermont fu tenuto (p. 15, 16).